Come / la penso
Se sei arrivato qui è perché ti ho incuriosito e ti ho intrigato. Nella babele cacofonica di questi tempi è già un grande successo catturare l’attenzione del prossimo. Significa che stai cercando qualcosa di diverso e che forse ti posso essere utile nel fornirti idee o parole per un nuovo pensiero che chiamo “verde” anche se il termine è molto sfruttato e troppo spesso si presta a operazioni di greenwashing.
Questo non è un sito di informazione o di divulgazione su temi ambientali, ma un incubatore di idee o concetti per vedere le cose in maniera differente e quindi anche fare informazione in maniera differente.
Faccio un esempio. Hanno trovato le microplastiche nel mare dell’Artico e la notizia è stata ampiamente diffusa da organi di stampa tradizionali e on-line. È ampiamente risaputo e anche immaginabile data la quantità di plastica che consumiamo ogni giorno. Però poniamola in modo diverso: cosa posso fare io, cosa può fare la mia azienda, il mio giornale, il mio movimento, la mia città o il mio quartiere, la mia comunità per risolvere o limitare questa forma di inquinamento?
Ri-centriamoci sulle cause dell’inquinamento, e mi piace usare questa vecchia parola che nessuno usa più, trattando il problema in chiave ecosistemica e soprattutto a monte del problema. Nello specifico, il focus dovrebbe essere sulla produzione e commercializzazione della plastica, piuttosto che sul riciclaggio “a valle” del problema. E se pensi che eliminare l’industria della plastica è utopico, hai tra le mani un’arma micidiale, la tua scelta di consumatore finale.
Esempio banale? Forse, ma non ho trovato questi concetti nella narrativa dominante sulla crisi ecologica e sul cambiamento climatico. In nessuno dei 17 SDG (Sustainable Development Goals) dell’Onu compare la parola “plastica”. Non mi risulta ci siano sforzi per eliminare o per lo meno ridurre il gigantesco consumo di acqua in bottiglie di plastica. C’è invece sulla raccolta differenziata e sullo smaltimento quando è troppo tardi e soprattutto troppo costoso.
Ti posso aiutare a trovare concetti innovativi e parole che contribuiscano a cambiare il nostro modo di pensare e perché no anche il nostro mondo rendendolo più sostenibile. Idee che costringano il lettore a pensare diversamente, “out of the box”, che lo stimolino a cambiare i suoi comportamenti e modelli di consumo e anche di vita. Che facciano scoccare una scintilla, accendere una lampadina come quella di Archimede Pitagorico e prendere consapevolezza che si può cambiare se lo si vuole e se si sa come fare. Quante volte si sente dire: “Non ci avevo mai pensato”. Appunto questo, uscire dal pensiero mainstreaming e avere il coraggio di pensare diversamente. Non c’è nulla di più bello di cambiare idea quando l’idea ci può cambiare in meglio.
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