Acqua potabile/Serve per smaltire la merda?

Pensateci un attimo: vi sembra logico usare l’acqua potabile per smaltire i nostri escrementi? Forse gli antichi Romani potevano permetterselo quando hanno costruito gli acquedotti. Ma oggi è una pratica che possiamo anzi dobbiamo abolire.
   Mentre si parla tanto di trovare energie alternative al carbone, di macchine all’idrogeno e di plastiche riciclabili, si dimentica che ci sono semplici soluzioni che sono li’ dalla notte dei tempi e che sono gia’ pronte per l’uso senza tanta spesa e spreco di ulteriori risorse. Per esempio la raccolta e l’utilizzo dell’acqua piovana per l’irrigazione e usi domestici, come appunto lo sciacquone. L’acqua pulita scarseggia da una parte, ma dall’altra abbonda quando piove soprattutto nelle citta’. Perché non rendere obbligatori sei sistemi di raccolta? Non ci vuole un genio dell’ingegneria, basta una vasca o un serbatoio. Lo facevano nell’antica Roma, molte case tradizionali come i trulli avevano cisterne per immagazzinare la pioggia, gli esempi sono molteplici nelle zone desertiche del mondo, come i baoli dell’India (nella foto Agrasen ki Baoli, che sorge nel pieno centro di New Delhi). Non bisogna scomodare la bioedilizia, basta il buon senso.
    Gli Italiani hanno il primato di essere particolarmente idrovori, sono al primo posto nella Ue per prelievo di acqua dolce da bere (sia in casa che nelle bottiglie). A livello procapite sono per ogni abitante 153 metri cubi di acqua a all’anno (dati Istat 2018), che è il doppio della media europea.
La colpa è pero’ degli acquedotti (forse ancora quelli degli antichi Romani) che fanno acqua, appunto. Pare che le perdite idriche nella rete di distribuzione dell’acqua potabile tocchino la folle percentuale del 42%.
   Sempre secondo dati Istat degli oltre 200 litri a testa al giorno che consumiamo, il 30% è per la doccia e ben il 29% è attribuibile allo scarico del WC.
Da quanto ho capito nel cosiddetto superbonus del 110% per la ristrutturazione non rientrano gli impianti di raccolta di acque piovane. E neppure è nella lista delle priorita’ per la transizione ecologica. Troppo facile, e soprattutto troppo cheap.

mariagraziacoggiola@pensieroverde.com

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